È arrivata nella scorsa settimana la notizia del sequestro di beni di vario genere (da immobili a conti bancari) appartenenti a Ciro Cuomo per un valore totale di 1 mln di euro.
Cuomo è un soggetto noto alla giustizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, e proprio per questi ad oggi si trova in giudizio, a Giugno è attesa la prossima udienza del processo di primo grado.
Il clima di intimidazione che Cuomo aveva creato in via Saffi, luogo nel quale risiedeva ed era titolare di diversi locali è stato ben restituito da una video inchiesta di Libera e subito attenzionato anche all’amministrazione comunale che ha preso posizione e agito con fermezza nel condannare quanto stava accadendo.
Ora auspico che i beni sequestrati possano essere presto confiscati e destinati alla collettività.
Questa vicenda testimonia il fatto che di condotte mafiose siamo colmi nelle nostre città e che il dibattito e l’attenzione sulle dinamiche criminali non deve vivere di picchi narrativi connessi ad arresti illustri per poi inabissarsi nell’ombra delle ultime pagine dei giornali. La narrazione e la comprensione del fenomeno criminale organizzato è complessa, per questo è necessario inondare di sensibilità sul tema la cittadinanza, le istituzioni e gli organi di informazione. Quanto fatto in via Saffi credo sia un buon esempio di ciò e un ottimo punto di partenza per alzare sempre di più l’attenzione sul tema.