Esprimiamo solidarietà agli amici e alle amiche di Coalizione Civica per gli insulti subiti sui social in queste ore a seguito dello sgombero di Bancarotta da via Fioravanti e per gli atti vandalici che hanno colpito la sede del movimento.
Riteniamo che quanto verificatosi in questi giorni faccia male al dibattito politico locale creando polarizzazioni violente che a nulla portano.
È importante invece spostare l’attenzione sul merito del dibattito: come Bologna vuole gestire il tema degli spazi pubblici.
Un primo dato rilevante è la linea che l’amministrazione si è data tramite Delibera sancendo la cessazione delle alienazioni immobiliari, a fronte delle 298 unità immobiliari vendute nel decennio passato, il cui ricavato è stato ad onore del vero investito per la manutenzione del patrimonio pubblico. Così il patrimonio residenziale pubblico nel contesto attuale torna importante per fronteggiare la domanda crescente di case popolari, andando a ridurre contestualmente il consumo di suolo per nuove edificazioni. Nello specifico sarebbero un centinaio le unità immobiliari che il Comune ha deciso di non vendere più. Di queste, una settantina sarebbero alloggi che potrebbero andare ad aumentare in numero delle case popolari pubbliche.
È un cambio di passo, che si somma ad altre azioni quale ad esempio il lavoro che si sta facendo con le parti sociali per il rinnovo dell’accordo sul canone concordato, per la progettazione dell’investimento delle risorse del Pnrr, del Super Ecobonus 110% e del fondo complementare che dovrebbero portare a Bologna circa 60 milioni di euro da investire nella ristrutturazione e all’adeguamento energetico e sismico del patrimonio residenziale pubblico.
Un grande lavoro dovrà essere fatto su tutti gli spazi aggregativi e le Case di Quartiere ad oggi in attività, spazi ricchi di opportunità ma con complesse trame sociali, economiche ed energetiche da gestire per rendere sostenibili e solide queste esperienze. Sul punto gli uffici del Comune e la delegata del Sindaco Erika Capasso stanno lavorando duramente.
E ancora il tema dell’assegnazione e riqualificazione degli spazi è più che mai attuale e rientra nel percorso dell’elaborazione del nuovo regolamento sui beni comuni che si sta andando a definire con le realtà del terzo settore per comprendere come facilitare la partecipazione sociale.
In un quadro così complesso auspichiamo che si possa sviluppare un dialogo fertile fuori da barricate politiche stagne, come quella dei pro o contro alle occupazioni, ma in percorsi specifici e dedicati con il dovuto approfondimento e rispetto di tutti coloro che si assumono la responsabilità di contribuire. Riteniamo fondamentale che vi debba essere una reciproca collaborazione tra amministrazione e cittadinanza per garantire il pluralismo di voci e opinioni anche nelle situazioni più complesse e con gli interlocutori più ostici, per fare emergere la limpidezza delle istanze sollevate. Coerentemente con ciò, da parte nostra, continueremo nel faticoso lavoro di garanzia del dibattito democratico dai banchi della maggioranza per promuovere politiche innovative sul tema.
Concludo citando Don Milani che nel libro “Lettera ad una Professoressa” in poche semplici parole definisce l’agire politico, dice: “Per esempio ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”. Dopo quanto accaduto nella settimana passata credo fortemente che sia arrivato il momento di fare politica e di renderci conto che i problemi che fronteggiamo sono gli stessi.