In questo preciso momento, nelle coste Italiane sono arrivate diverse navi di soccorso delle Ong, con a bordo oltre 1000 naufraghi. Il governo sta consentendo che solo una parte possa scendere a terra, donne, minori e persone con fragilità. Tutti gli altri devono rimanere a bordo, anzi è stato ordinato ai comandanti e l’equipaggio di riprendere il mare con i naufraghi rimasti.
Questo rappresenta una violazione del diritto internazionale secondo il quale un’operazione di ricerca e soccorso si conclude con lo sbarco di tutti i naufraghi in un luogo sicuro.
Negare lo sbarco ad alcuni naufraghi costituisce una forma di respingimento collettivo e viola, quindi, sia la Convenzione europea dei diritti dell’uomo che il principio di non respingimento della Convenzione di Ginevra sui rifugiati.
Gregorio De Falco, ex senatore e capitano di fregata, è intervenuto dicendo: “Se non diamo il nome giusto alle cose vuol dire che siamo complici di una mistificazione. I cosiddetti ‘migranti’ vanno chiamati ‘naufraghi’: in quanto tali vanno resi oggetto di soccorso come stabilito dal diritto internazionale e a loro si applica il passaggio inoffensivo e quindi l’ingresso nelle acque territoriali. Non è una sciocchezza irrilevante”. Inoltre all’affermazione del ministro degli interni di “richiesta di diritto d’asilo su nave a paese bandiera”, De Falco risponde: “Le navi delle ong non sono anagrafe, si può solo se la nave è militare”.
Come spiega il contrammiraglio Vittorio Alessandro, che ha dedicato 31 anni alla guardia costiera, il soccorso non è una scelta, è un atto dovuto da parte di chiunque si trovi lì, per volontà o caso. Va fatto nel più breve tempo possibile per limitare i rischi.
L’accoglienza, invece, è un percorso politico progettuale. Tutt’altra cosa. Se la Ocean Viking dovesse andare in Norvegia, come sostiene qualche Politico, dovrebbe navigare 23 giorni con persone provate da un viaggio pericolosissimo e da precedenti periodi di prigionia. L’omissione di soccorso è una fattispecie penale. Qui parliamo di responsabilità politiche ed etiche, dei valori che reggono la cultura marinara.
La presidente del consiglio ha definito quelle delle Ong «navi pirata». Una nave pirata contravviene alle norme internazionali ed esercita violenza su imbarcazioni e persone che solcano il mare. Qui parliamo di persone che soccorrono altre persone. Come in terremoti, pandemie, guerre. Il soccorso è un’emergenza complessa che comincia quando si prendono a bordo persone in pericolo e si conclude quando toccano terra. In un porto vicino e sicuro.
Il Papa ha detto che” I migranti in mare vanno salvati. Ma l’Ue non lasci sola l’Italia”. L’italia deve battersi affinché si salvino i naufraghi (che fino allo sbarco sono tali): una volta a terra questi diventano richiedenti asilo ed è da questo momento che si deve organizzare una ricollocazione per tutta l’Europa, con delle quote obbligatorie per ciascuno Stato.
Pochi giorni fà il Parlamento europeo ha respinto l’approvazione del bilancio a consuntivo per l’anno 2020 di Frontex, l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera, che pattuglia i confini in collaborazione con le autorità nazionali. Frontex dev’essere un supporto per gli Stati membri, ma deve anche promuovere il rispetto dello stato di diritto e del diritto comunitario. Essere complice delle violazioni dei diritti umani significa fare esattamente il contrario di ciò per cui questa agenzia è stata creata.
Le accuse degli eurodeputati si basano anche e soprattutto su un rapporto dell’Olaf che evidenzia come gli agenti di Frontex avrebbero evitato di segnalare violazioni dei diritti umani alle frontiere, cercato di insabbiare episodi di respingimento scomodi per le autorità nazionali, mentito a Commissione e Parlamento e, almeno in un caso, ignorato deliberatamente un’imbarcazione piena di persone alla deriva nel Mediterraneo, a largo della Libia. In pratica il budget futuro a disposizione di Frontex non è intaccato dal voto contrario che resta però un chiaro segnale politico: una sonora bocciatura, l’ennesima, all’operato di un’agenzia dai metodi sempre più contestati.
L’Italia vorrebbe fare il cane da guardia dell’Europa? Vogliamo diventare un paese dei muri? l’Italia non deve cadere in questa trappola da Frontex, deve salvare vite umane e poi far sì che ci sia un accoglienza Europea come aveva proposto il parlamento Europeo nel 2017 cioè superando il sistema di Dublino con un nuovo sistema di gestione dell’asilo e della migrazione che ripartisca meglio le domande di asilo fra gli Stati membri per mezzo di un nuovo meccanismo, e garantire il tempestivo trattamento di tali domande.
Ma l’Italia ha bocciato questa proposta di legge, l’Italia deve decidere da quale parte stare.