Con il mio intervento ci tengo a sottolineare quanto già ribadito dai colleghi sull’incidente di ieri ad ora di pranzo in via della Pietra, fare le condoglianze alla famiglia Esposito e ribadire lo sgomento da parte del nostro gruppo per l’accaduto.
Morire in questo modo è inaccettabile e deve fare riflettere sempre di più sulla pericolosità della guida disattenta e veloce, che rischia di rovinare la vita di chi la pratica e di chi sfortunatamente si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato. Stare in strada non può essere una roulette russa.
Per questo occorre una valutazione attenta che deve essere fatta su due profili a mio parere.
Il primo di carattere culturale. In tal senso questo Consiglio si è dimostrato molto sensibile nel trattare temi riguardanti la mobilità alternativa e il rispetto delle norme stradali, sollecitando l’amministrazione a prese di posizione di carattere radicale sul punto.
L’altro relativo alla pericolosità delle strade a scorrimento veloce, quale è viale Togliatti, che sbocca in una rotonda dalla quale si accede proprio a via della Pietra, luogo dell’incidente. Strade così larghe in città permettono di arrivare a toccare velocità elevate, oltre i limiti consentiti, a maggior ragione se la strada è libera. Ciò comporta un rischio molto elevato in corrispondenza di immissioni in strade più strette e rotonde, dove la velocità deve calare drasticamente con il rischio di perdere il controllo della vettura e creare situazioni pericolose.
L’amministrazione deve quindi a nostro parere investire quante più risorse possibile in una politica sugli spostamenti che punti sui mezzi di trasporto pubblico e sulla mobilità dolce, su quest’ultimo punto fa ben sperare quanto letto in questi giorni sul progetto della Bicipolitana, e i suoi 1000 km di piste ciclabili da realizzare entro il 2030 sul territorio metropolitano. La via più facile per spostarsi deve diventare anche la più sostenibile e la meno pericolosa.
In ultimo devono essere spese energie per dissuadere il più possibile comportamenti non prudenti alla guida che purtroppo, nella cultura del nostro paese sono ampiamente diffusi. È necessario fare capire la diseconomia di questi comportamenti in particolare in termini di rischio per sé e per gli altri e di inquinamento (infatti continue accelerazioni e drastici rallentamenti comportano un numero maggiore di emissioni). Questi comportamenti sono spesso motivati dalla fretta di arrivare prima alla propria destinazione, ma anche in questo caso la diseconomia è palese, poiché i rischi che si assumono sono decisamente sproporzionati rispetto al vantaggio in termini di tempo guadagnabile in percorsi urbani.
Il nostro gruppo rimarrà vigile sul tema, continuando a sollecitare politiche attente all’economia e alla sicurezza degli spostamenti.