Sabato 17 dicembre sono stati inaugurati i locali del Treno della Barca di proprietà Acer, riqualificati grazie a fondi europei e assegnati tramite criteri di inclusione sociale, sviluppo economico e rigenerazione urbana su base culturale.
I locali oggetto di riqualificazione sono in tutto undici, di cui sette sono stati oggetto del bando di assegnazione, questi saranno gestiti dalla Federazione della comunità filippina, da Caracò (si occupa di editoria tradizionale e multimediale, formazione e teatro), da Sayonara film (casa di produzione cinematografica), da Insight (Centro Studi Ricerca e Formazione), dal Collettivo Verso (Collettivo di architett* e cittadin* con la missione di coprodurre proposte plurali dal basso per la rigenerazione urbana e la giustizia spaziale), da Hayat (associazione che promuove il dialogo tra culture e paesi), da Housatonic e altre realtà in cordata (facilitatori e designer che aiutano a realizzare progetti creativi e imprenditoriali).
Vi sono poi altri due locali che sono invece diventati la sede dei cosiddetti Capitreno, cioè gli agenti di prossimità della Fondazione innovazione urbana che avranno un ruolo di community manager e raccordo fra le realtà che già sono presenti al Treno della Barca e quelle che si sono appena insediate. Inoltre hanno il compito di gestire le risorse destinate alla realizzazione di attività e proposte culturali rivolte alla cittadinanza, da co-progettare e condividere con tutti gli assegnatari dei locali, con l’obiettivo generale di dare vita a una comunità attiva e ben integrata sul territorio.
Infine due locali sono stati assegnati ai servizi educativi del Quartiere che svolgerà attività socio educative per bambine e bambini e adolescenti.
Tutto ciò si inserisce in un contesto già vivace, con le numerose associazioni presenti sul territorio, la parrocchia e la comunità islamica che abbracciano piazza Giovanni XXIII e la cittadinanza che in tutto questo è protagonista animando i vari contesti sociali. Di quest’ ultimo elemento è testimone anche il progetto del Bilancio partecipativo, in fase di realizzazione, “ParCULT 23°” che ha come obiettivo quello di riqualificare Piazza Giovanni XXIII con arredi e azioni.
A quanto detto si aggiungono anche opere di ristrutturazione dell’edificio del Treno.
Da questi giorni intensi che hanno accompagnato l’inaugurazione dei locali del “Treno” e che mi sono preso per stare tra le vie in cui sono cresciuto senza orari e la fretta di scappare altrove ho avuto la piena conferma di ciò che rende viva una comunità: la curiosità. “Cosa è successo? Cosa stanno facendo? Se si fa questo si farà anche quello? Ma cosa è tutta sta gente?” Queste sono solo alcune delle tante domande che hanno popolato le mie orecchie e che hanno dato espressione ad entusiasmo e proposte dei cittadini e delle cittadine. La monotonia rassegnata è periferia, la politica deve picconarla con stimoli e interventi che come fiamme pilota possano accendere una comunità, questo si sta facendo al Treno, questo si deve fare in tutta la città, questo fanno tante realtà che non aspettano la politica ma la spingono ad arrivare dove ancora non si è vista.