La narrazione della guerra nella nostra società era qualcosa di legato a un passato ormai sbiadito e considerato destinato a non ripetersi, qualcosa che se succede, succede nei paesi del terzo mondo, dove queste cose sono considerate da noi molto più plausibili e nessuno se ne stupisce. Ma qui da noi no, la guerra armata di un paese che ne invade un altro non è qualcosa che si pensava possibile, e forse anche per questo fino all’ultimo nessuno ha veramente considerato questo scenario, nonostante i sintomi fossero evidenti. Stiamo subendo le conseguenze della nostra mancanza di immaginazione – o della nostra più ostinata volontà di negarla – sembra chiaro solo ora che la guerra e l’orrore mortifero che si trascina dietro è qualcosa che può colpire anche gli occidentali ed è per questo che iniziamo a sentirci così minacciati.

Questa guerra non è come le altre che vediamo alla tv, questa stavolta è più vicina e a scatenarla è una potenza mondiale.

Per questo in occasione della prima conferenza degli stati Parti del Trattato sulla proibizione delle Armi Nucleari, che si terrà a Vienna dal 21 al 23 Giugno; chiediamo all’Italia di essere dalla parte giusta della storia. Dalla società civile, ai governi, tutti siamo chiamati a confrontarci sulla minaccia nucleare e il disarmo. Ora più che mai è necessario che gli Stati dialogano per scongiurare il rischio di escalation e percorrere la via dell’eliminazione totale delle armi nucleari.

L’Italia non può mancare a questo cruciale appuntamento, per dare sostegno a una visione di disarmo nucleare globale. Questo non pregiudicherebbe la sua posizione all’interno della NATO. L’Italia, dunque, ha la possibilità di prendere una posizione che rispecchia la volontà dei cittadini italiani, come conferma un recente sondaggio secondo il quale la maggioranza dei cittadini italiani ritiene che l’Italia debba firmare il Trattato e che le armi nucleari statunitensi dovrebbero essere rimosse dal territorio italiano. Disarmiamo la guerra.