La proposta prevede la totale depenalizzazione della coltivazione domestica di un massimo di quattro piantine di cannabis, oltre a prospettare la riduzione delle pene per i fatti di lieve entità riguardanti la cannabis.
Il provvedimento, quindi, rappresenterebbe un’inversione di tendenza, tagliando parzialmente i ponti con l’approccio punitivo e repressivo che ha caratterizzato le norme adottate negli ultimi anni, un approccio che ha generato non pochi problemi: su una popolazione carceraria di 54.184 persone, quasi 19mila sono detenute per violazione della legge vigente in materia di sostanze stupefacenti, di cui 1/3 è anche tossicodipendente. Sono numeri che devono fare riflettere le amministrazioni.
La proposta insegue anche una finalità pedagogica, che da educatore condivido in pieno, prevedendo l’istituzione di una giornata nazionale per informare nelle scuole sui danni che derivano da alcolismo, tabagismo e uso di sostanze psicotrope. C’è necessità di parlare con i ragazzi e le ragazze di questi temi andando oltre i tabù e l’ipocrisia per comprendere le loro sensibilità e rispondere alle loro domande.
Per questo a Bologna abbiamo voluto aprire il dibattito sul tema con professionisti e per questo desideriamo profondamente portarlo avanti, per sviluppare riflessioni e far maturare il dibattito pubblico. Bologna è e sarà presidio di approfondimento per sollecitare il legislatore nazionale a prendere posizione.