È stato da pochi minuti approvato all’unanimità il nostro Ordine del giorno teso ad impegnare il Sindaco e la Giunta ad azioni per compensare il prezzo dei prodotti igienico sanitari femminili, per bambini ed anziani e per incentivare l’utilizzo dei prodotti citati in formato ecosostenibile, dando continuità ed implementando le iniziative di sensibilizzazione ed educazione.
Di seguito il testo completo dell’Ordine del giorno:
Premesso che:
- La questione della cosiddetta “Tampon Tax” riguarda l’imposta sui prodotti igienici femminili essenziali (assorbenti interni, esterni, coppette mestruali);
- In diversi Paesi dell’Unione Europea e del Mondo si è aperta una discussione sull’entità e l’opportunità di questa imposta, dal momento che il ciclo mestruale è una funzione involontaria dell’organismo femminile e conseguentemente va considerato come necessario l’uso di beni igienici femminili;
- Si stima che una donna, dalla pubertà alla menopausa, affronti circa 520 cicli mestruali che durano in media 28 giorni e comportano 3-5 giorni di mestruazioni. Prevedendo l’utilizzo in media di 4 assorbenti al giorno, si ottiene un totale di 12mila assorbenti nell’intero arco di vita e una spesa di circa 1.700 euro solo per assorbenti;
- In Italia si stima che ogni mese 21 milioni di donne acquistino prodotti sanitari, per un totale di circa 2,6 miliardi di prodotti venduti;
- Esiste il fenomeno, purtroppo ancora molto spesso ignorato, della c.d. “povertà mestruale”, ovvero il disagio (anche per ragioni economiche) di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale, attraverso appositi dispositivi sanitari e in luoghi idonei;
- Sono in vigore tre aliquote IVA: 4 % (aliquota minima, applicata alle vendite di generi di prima necessità), 10% (aliquota ridotta, applicata a determinati prodotti alimentari, a particolari operazioni di recupero edilizio e ai servizi turistici), 22% (aliquota ordinaria, per tutto il resto).
I prodotti sanitari per il ciclo mestruale, nonostante costituiscano un bene primario, sono sottoposti all’IVA del 10%, cioè l’aliquota mediana contemplata dal sistema fiscale italiano;
- La direttiva 2006/12/CE del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune d’Imposta sul Valore Aggiunto, stabilisce per gli Stati membri la possibilità di applicare una o due aliquote ridotte a prodotti farmaceutici normalmente utilizzati per cure mediche, per la prevenzione delle malattie e per trattamenti medici e veterinari, inclusi i prodotti utilizzati per fini di contraccezione e di protezione dell’igiene femminile; in Europa molti Paesi hanno affrontato positivamente il tema: in Francia la “Tampon Tax” è stata ridotta dal 20% al 5,5%; in Belgio è passata dal 21% al 6%; nei Paesi Bassi è al 6%; in Spagna è stato previsto di abbassare l’IVA dal 10% al 4%; in Germania è stata abbattuta dal 19% al 7%; in Irlanda non viene applicata IVA su questi beni; nel Regno Unito, in aggiunta, si distribuiscono gratuitamente i prodotti sanitari femminili alle studentesse in contrasto alla “period poverty”. Inoltre, in Canada è stata definitivamente abolita la tassazione, seguita dallo stato di New York e dall’Australia;
- In Italia oltre 400 mila cittadine e cittadini hanno firmato appelli per chiedere al Governo e al Parlamento di abolire o quantomeno ridurre la “Tampon Tax”;
- In Italia è nata l’associazione “Tocca a Noi” che tra le varie iniziative di sensibilizzazione ha promosso il “Tampon Tax Tour” che ha attraversato 40 città italiane per richiedere l’abolizione della Tampon Tax nella legge di Bilancio 2021.
- È opportuno e necessario, per i motivi sopra riportati, che anche il nostro Paese riconosca i beni igienici femminili come primari, affrontando le problematiche legate alla “povertà mestruale” e riconoscendo le relative agevolazioni fiscali.
- È fondamentale favorire la disponibilità e sollecitare l’utilizzo dei beni necessari, oltre che igienicamente raccomandabili, anche per le bambine e i bambini, nonché per le persone che soffrono di incontinenza.
- È opportuno per i prodotti igienici citati incentivare l’utilizzo di quelli che garantiscono un minor impatto ambientale.
- A livello statistico, un bambino nei primi tre anni di vita consuma circa 5800 pannolini “usa e getta” del peso di circa 300 grammi corrispondenti a 1.740 kg di secco, pari a 1,74 tonnellata di rifiuti non riciclabili da conferire in discarica oppure bruciare nell’inceneritore. La stessa produzione dei pannolini monouso comporta un ingente consumo di risorse naturali (energia, acqua, legno) e l’immissione nell’ambiente di rifiuti non riciclabili. Per tanto al fine di ridurre l’impatto ambientale è necessario incentivare l’utilizzo di pannolini compostabili o lavabili. Lo stesso discorso vale per i prodotti igienici utilizzati sai soggetti che soffrono di incontinenza.
- Ogni donna nel corso della sua vita arriva ad utilizzare circa 12.000 assorbenti igienici. In Italia ci sono circa 21 milioni di donne che acquistano assorbenti tradizionali per una media di 2,6 miliardi di assorbenti indifferenziabili consumati in un anno. Per tanto al fine di ridurre l’impatto ambientale è necessario promuovere l’utilizzo di mutande lavabili, assorbenti lavabili, biodegradabili e compostabili, nonché le coppette mestruali in silicone chirurgico anallergico che hanno una durata fino a 10 anni.
Considerato che:
- Nel precedente mandato il Consiglio comunale ha votato un Ordine del Giorno a prima firma Roberta Li Calzi sui temi oggetto del presente atto.
- A livello locale sono state promosse varie iniziative per sensibilizzare sul tema “Tampon Tax” come “Close the Gap” di Coop e la compensazione dei prezzi effettuata dalle farmacie Lloyds presenti nel territorio del Comune di Bologna alla quale è stata data continuità anche nell’anno in corso.
- Nel mandato in corso si è svolta un’Udienza Conoscitiva rivolta ad approfondire lo stato dell’arte delle iniziative che si stanno svolgendo nel Bolognese in continuità con quanto sollecitato dall’Ordine del Giorno a prima firma Li Calzi.
- Le campagne di comunicazione e le azioni promosse congiuntamente da molte associazioni ed Enti Locali hanno portato nello scorso anno all’abbassamento dell’aliquota sui prodotti igienico sanitari femminili dal 24% al 10%.
Tutto ciò premesso e considerato:
Il Consiglio Comunale di Bologna
INVITA IL SINDACO E LA GIUNTA
- A dare continuità alle iniziative promosse con le Farmacie di Bologna in merito alla possibilità di applicare prezzi contenuti e promozionali sui prodotti igienico sanitari femminili (es. tamponi esterni, coppe, spugne mestruali) e ogni altra eventuale iniziativa, anche nelle scuole, per migliorarne la disponibilità e l’educazione all’uso da parte delle donne, in particolare delle fasce più svantaggiate, con un’attenzione puntuale all’incentivazione dei prodotti che hanno caratteristiche ecocompatibili.
- A sollecitare il Governo e il Parlamento all’approvazione di un’immediata riduzione dell’aliquota, attualmente al 10%, per i prodotti igienico-sanitari femminili, con l’obiettivo di arrivare poi alla totale detassazione dei beni essenziali alla salute e all’igiene femminile, con la possibilità di introdurre incentivi e sconti per i prodotti che rispondono a caratteristiche ecocompatibili.
- A sollecitare la Regione Emilia – Romagna all’introduzione del cashback dell’IVA eccedente il 4% per l’acquisto di prodotti igienico sanitari femminili da parte di donne con ISEE inferiore a 20 mila euro sul modello di quanto previsto dalla Legge regionale n.279 del Lazio.
- A sollecitare il Governo e il Parlamento a provvedere all’estensione della riduzione dell’IVA ai prodotti per l’incontinenza di bambine/i e adulte/i, con particolare priorità e riguardo ai prodotti ecocompatibili.
- Ad introdurre nel dono fornito alla nascita dal Comune di Bologna un dépliant che presenti i servizi pubblici dei quali possono valersi i neogenitori e un suggerimento delle tipologie di prodotti igienico sanitari per l’infanzia che rispondano a caratteristiche ecocompatibili, andando ad enuclearne i vantaggi dell’utilizzo sotto il profilo dell’impatto ambientale e del risparmio di denaro.
- A provvedere al proseguimento della sperimentazione, fino a renderla pratica consolidata, di utilizzo di pannolini compostabili e ove possibile anche lavabili negli asili nido della città.
- A provvedere all’introduzione della distribuzione gratuita ed adeguatamente pubblicizzata di campioni di prodotti igienico sanitari femminili allo “Spazio Giovani”, con particolare riguardo a quelli ecocompatibili (es. coppe mestruali, mutande lavabili, assorbenti compostabili).