Il lungo periodo estivo di oltre 3 mesi di vacanza scolastica in Italia può creare disuguaglianze tra bambini e ragazzi, con alcune famiglie che possono permettersi opportunità interessanti come centri estivi o viaggi, mentre altre no. Questa disuguaglianza può influire negativamente sulla didattica, sulle relazioni familiari e sulle attività extrascolastiche.
Oggi voglio condividere con voi la proposta avanzata dal Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, riguardante la possibilità di tenere le scuole aperte, su base volontaria, anche durante l’estate. Questa proposta rappresenta un’opportunità significativa per trasformare le strutture scolastiche in luoghi di apprendimento estivo e formativo per i nostri bambini e le nostre bambine.
Molti Comuni hanno già avviato programmi estivi e formativi per i giovani, ma è evidente che un coordinamento e una strutturazione più efficiente, con il coinvolgimento diretto del Ministero, sono necessari per garantire il successo di queste iniziative.
L’idea di mantenere aperte le scuole durante l’estate va oltre la semplice prevenzione della cosiddetta “summer learning loss.” Ci offre l’opportunità di offrire ai nostri studenti esperienze di apprendimento che si avvalgono di molteplici approcci didattici e linguaggi, sfruttando le risorse del nostro territorio e della nostra città come spazi educativi a tutto tondo.
Un elemento fondamentale da considerare è il ripensamento del calendario scolastico. Dobbiamo valutare la possibilità di inserire brevi visite di scambio in altre realtà territoriali, viaggi di istruzione e attività residenziali presso strutture territoriali che possano accogliere gruppi e comunità. Questa visione più ampia del calendario scolastico ci permetterebbe di sfruttare appieno le opportunità di apprendimento disponibili.
È indubbiamente positivo che il dibattito sulle scuole aperte durante l’estate sia stato aperto, considerando che questa responsabilità è finora ricaduta principalmente sui Comuni e sulle famiglie. Accogliamo con favore questa iniziativa, ma è necessario un dibattito nazionale che coinvolga tutte le parti interessate, inclusi il Ministero dell’Istruzione, i Comuni, il Terzo Settore e le Regioni che gestiscono i calendari scolastici.
Se l’obiettivo è fornire risposte ai bisogni educativi dei nostri bambini e ragazzi, nonché ai bisogni di conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie, dovremmo considerare una revisione più ampia del calendario scolastico. Potremmo prendere in considerazione l’adozione di un modello europeo di vacanze più distribuite durante l’anno, evitando la lunga interruzione estiva che può avere ripercussioni negative sia sull’apprendimento degli studenti che sulle famiglie che devono trovare soluzioni impegnative.
Inoltre, dobbiamo sostenere le famiglie fornendo attività ludico-educative durante le vacanze estive, dando la giusta centralità all’insegnamento e al ruolo degli insegnanti. Nel nostro Comune, da anni siamo attivi in questa direzione, permettendo ai bambini che non possono permettersi vacanze o campi estivi a pagamento di accedere a servizi di intrattenimento e formazione.
In conclusione, siamo pronti a promuovere in ogni sede competente un percorso di rimodulazione del calendario scolastico, con una maggiore flessibilità nelle date di inizio e fine delle attività didattiche e con più pause durante l’anno scolastico per garantire i 205 giorni di lezione previsti per legge. Inoltre, ci impegniamo a collaborare con altri Comuni per sollecitare la Regione Emilia Romagna ad approvare una nuova delibera che riveda il calendario scolastico regionale, estendendo la sua durata.
La proposta del Ministro rappresenta un passo importante verso un sistema scolastico più flessibile e adattabile alle esigenze della società odierna. La Scuola Pubblica dovrebbe essere accessibile a tutti e giocare un ruolo centrale nella società, ma ciò richiede un impegno collettivo per garantire una migliore distribuzione delle pause scolastiche e un accesso equo alle opportunità educative.
Per questo presenteremo un’Ordine del giorno che prova ad aprire il dialogo ed il dibattito su questo argomento.