La scorsa settimana la Corte di Cassazione ha confermato che i fenomeni criminali oggetto del processo Aemilia sono autonomi dalla cosca madre calabrese, denotando un profondo radicamento di questi nel nostro territorio con una conseguente formazione di caratteristiche tipiche che hanno consentito il loro sviluppo silente e penetrante nel tessuto sociale della nostra regione. Ciò è definitivamente allarmante e ci impone come amministrazione di adottare massima attenzione perché non possiamo più definirci come succursale del crimine, territorio aggredito da un elemento patogeno esterno, dobbiamo essere consapevoli di essere territorio di una nuova mafia che Aemilia non ha eliminato ma solo scoperto.