Era il 25 luglio del 1943 quando Benito Mussolini fu destituito e arrestato, e per festeggiare “papà Cervi” , noto antifascista della provincia di Reggio Emilia, offrì a tutti i compaesani un piatto di pastasciutta”. Da allora la ‘Pastasciutta antifascista’ è diventata una tradizione e si è estesa a tutta Italia, dove ogni anno vengono organizzate “migliaia di queste manifestazioni”.
Non fa eccezione Bologna, dove a organizzare l’iniziativa sono state le Cucine popolari nel cortile di Palazzo d’accursio.
La giornata di oggi è diventata per la nostra città anche occasione di ricordo dei fratelli Marincola con l’intitolazione a loro, alle 18:30, del passaggio pedonale dei giardini Parker – Lennon.
Giorgio Marincola, Partigiano afrodiscendente diceva questo nel 1945: «Sento la Patria come una cultura e un sentimento di libertà, non come un colore qualsiasi sulla carta geografica … La Patria non è identificabile con dittature simili a quella fascista. Patria significa libertà e giustizia per i Popoli del Mondo. Per questo combatto gli oppressori.»
Queste parole rappresentano chiaramente la sua storia e quella di sua sorella Isabella, nati nella Somalia italiana, figli di Giuseppe, Maresciallo Maggiore di fanteria, e di Askhiro Hassan, donna di origine somala. Contrariamente alle usanze dell’epoca legate alle leggi razziali, il padre riconobbe entrambi i figli meticci dandogli la cittadinanza italiana. Giorgio fu Partigiano, come prima detto, e Medaglia d’oro al valor militare, Isabella attrice che ha collaborato con i più importanti registi dell’epoca. Le loro sono due storie intrecciate dalle difficoltà nel riconoscimento della propria identità italiana nonostante lo stretto legame con il paese e il contributo dato per il suo sviluppo.
Crediamo sia importante e necessario creare consapevolezza sul passato per costruire insieme il nostro futuro: per questo la targhetta in loro ricordo, che oggi verrà disvelata, vuole essere un sentito omaggio al contributo che l’intera famiglia Marincola ha dato al nostro paese, un monito per il futuro delle nuove generazioni alla memoria e alla resistenza nella consapevolezza di un’Italia da sempre interculturale e che sempre più dovrà esserlo.